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Chiesa di San Rocco (XIX
secolo) Frattamaggiore |
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PROFILO STORICO-ARTISTICO - Fu fondata a recupero
dell'antica funzione religiosa e devozionale legata alla cappella medievale
di Santa Giuliana, patrona di Fratta, situata alle propaggini campagnole del
paese, sul percorso dell'antico acquedotto che da Arcopinto giungeva
ad Atella. Essa recuperò anche la tradizione della Congrega
plateare dell'Arco che nel '700 aveva formata quella di san Rocco come
suo ramo giovanile. Alla sua fondazione è anche intimamente connessa
l'opera e la religiosità del Cav. Ignazio Muti, priore della Congrega di San
Rocco, il quale con l'obolo popolare riuscì a far costruire la splendida
chiesa che oggi si ammira. Alla sua storia è legata anche la cura delle anime
dei funari di Piazza Miseno insieme con l'opera pastorale del giovane Parroco
Nicola Capasso che divenne nel 1937 vescovo di Acerra. La struttura
architettonica circolare della chiesa richiama la forma del Pantheon
di Roma e quella di San Francesco di Paola di Napoli. VISITA : La
facciata che si eleva dalla scalinata con la cancellata offre alla vista una
lunetta con un affresco del Vetri, recentemente restaurato, che ritrae
l'episodio di San Rocco con il cane nel bosco di Piacenza. Due torrette
affiancano la parte centrale e richiamano lo stile moresco. Varie lapidi
ricordano gli avvenimenti devozionali. L'interno è uno spazio coperto da una grande cupola
poggiata su otto pilastri di ordine corinzio, collegati con archi. Intorno
sono poste quattro grandi statue degli evangelisti con i loro simboli; ai
lati si aprono le cappelle devozionali. L'altare maggiore è disposto
nell'abside semicircolare ove si trova un tempietto marmoreo con la nicchia della statua seicentesca di San
Rocco. La statua è opera di autore locale e presenta il santo nella veste di
povero principe pellegrino. In alto all'entrata si trova la cantoria con
l'organo opera della ditta Tamburini. A sinistra dell'entrata è posto il
fonte battesimale, realizzato in marmo bianco di Carrara e in marmo giallo di
Siena. La cappella laterale successiva è dedicata al Sacro Cuore, la cui
devozione è rappresentata nel grande quadro del Vetri che rappresenta
l'apparizione di Gesù a Santa Margherita Alacoque, promotrice della pia
pratica. L'altare di destra è dedicato alla Madonna del suffragio,
effigiata in un'altro splendido quadro del Vetri. Diverse nicchie e
piedistalli mobili sono dedicati a varie devozioni, tra cui quelle mariane
della Madonna di Lourdes e del Rosario, quella di San Gerardo, di San
Giuseppe Moscati, del Volto Santo e di Santa Gemma Galgani. La sacrestia
contiene quadri devozionali e commerativi; tra i primi quelli di San Domenico
Savio e del Curato d'Ars; tra i secondi
quelli di Ignazio Muti, di Pio XII e del vescovo N.Capasso. |